Ventuno anni fa il Des Moines Register scriveva: “Il sogno di Kyle Krause di uno stadio per i Des Moines Menace è ancora vivo, ma la strada da percorrere sarà lunga prima che il progetto diventi realtà”. Parole profetiche! Siamo nel 2025 e di quello stadio ancora nessuna traccia

Ventuno anni fa, molti di quelli che ci leggono ora con i capelli grigi avevano una chioma più folta e di altra tonalità. Ventuno anni fa, molti tifosi del Parma oggi favorevoli alla ricostruzione del Tardini non erano ancora nati. Ventuno anni fa, il sindaco Michele Guerra discuteva da giovane laureando la sua tesi sulla “Storia del cinema dal fascismo agli anni ‘70”. Ventuno anni, fa Kyle Krause era un giovane rampollo impiegato nell’impresa del padre William (“Bill”) e del nonno materno Tony Gentle. Ventuno anni fa, la famiglia Krause aveva una banca, la Liberty Bank, prima che le autorità finanziarie federali (U.S. Department of the Treasury) le intimassero di cessare e desistere “pratiche non sicure o non corrette e/o violazioni di norme di legge o di regolamento” mentre la banca in 3 mesi bruciava $ 105 milioni di capitale degli azionisti (equity) e in 3 anni riduceva il suo patrimonio (total assets) da $ 1,23 miliardi a $ 290 milioni, per poi essere ceduta a pezzi e chiusa. Ventuno anni fa, Kyle Krause era impegnato sul progetto di costruzione dello stadio di calcio (pardon “soccer stadium”) nella città di Des Moines chiedendo fondi pubblici per realizzarlo.

Anno 2019: “Kyle Krause spera che un mucchio di terra possa diventare un paradiso del calcio professionistico. La campagna di Krause per ottenere il denaro dei contribuenti per pagare lo stadio ha i giorni contati.”

Nel 2019 Krause torna all’attacco per raccogliere i fondi pubblici per realizzare lo stadio.

Anno 2025: “Il Pro Iowa Stadium è ancora a corto di finanziamenti. Rimane un divario di quasi $ 20 milioni per lo stadio da $ 95 milioni in fase di pianificazione almeno dal 2019.”

Lo stesso Des Moines Register apre il 2025 riportando che il progetto del nuovo stadio di Krause a Des Moines è ancora fermo perché a corto di fondi.

In buona sostanza, mancano i soldi e le autorità pubbliche dell’Iowa, prima di dare il via libera, pretendono che il promotore dimostri la totale copertura finanziaria del progetto.

A differenza dei nostri “sbadati” governanti locali, gli amministratori pubblici USA chiedono garanzie finanziarie concrete prima di dare il via libera al progetto immobiliare del nuovo stadio di Krause

In USA le autorità pubbliche locali e lo stato dell’Iowa, prima di ogni cosa, chiedono garanzie concrete sulla copertura finanziaria del progetto prima di dare il via libera (si dice “luce verde” anche a Des Moines?) alla realizzazione del nuovo stadio.

Dall’altra parte dell’oceano, a Parma e Collecchio, i sindaci e le giunte continuano invece scientemente a ignorare sia i segnali provenienti dall’America che i risultati economici poco rassicuranti del Parma Calcio 1913. La società di calcio dal 2015 a fine 2023 ha registrato tutti i bilanci in rosso per complessivi € 360 milioni di perdite, di cui € 288 milioni in capo a Krause.

Se in 21 anni Krause non è riuscito a costruire uno stadio di calcio da 6.000 posti a Des Moines è anche grazie agli amministratori pubblici americani che tutelano gli interessi dei cittadini.

A Parma invece Krause (o chi verrà dopo di lui) può contare sulla munificenza dei nostri governanti locali, che gli servono su un piatto d’argento lo stadio comunale per 90 anni a titolo gratuito e la possibilità di realizzare il progetto non in forma privata, ma in partenariato pubblico privato. Un bel paracadute perché, in caso di imprevisti, trattandosi di appalto pubblico, sarà la città (leggi soldi dei contribuenti) a dover provvedere. Cominciamo a mettere i danari da parte!