L’agenzia di stampa Reuters, in data 14/2/2023, riporta che Krause sta valutando di vendere la società Kum & Go, fondata oltre 60 anni fa dal nonno, che rappresenta la quasi totalità del volume di affari del gruppo Krause.
Secondo la più autorevole agenzia di stampa mondiale, Krause sta lavorando con la banca d’affari J.P. Morgan Chase & Co. (società da cui proviene l’israeliano Itay Haim Levinsky, membro del C.d.A. di Krause Group Italia, ex Gruppo Gentile, ex Poderi Gentile, e di Parma Calcio 1913) per valutare la vendita di Kum & Go in alternativa a una onerosa operazione di ricapitalizzazione.
Convenience Store News, la maggiore pubblicazione del settore, riferisce che il mercato dei minimarket in USA, dopo una lunga fase di crescita, sta attraversando un periodo di difficoltà e il numero di punti vendita ha continuato a diminuire negli ultimi anni. Il cambiamento radicale dei comportamenti dei consumatori, i costi operativi e logistici che erodono sempre più i margini e la difficoltà a rimanere al passo con la rapida evoluzione delle tecnologie, che richiedono continui investimenti, rappresentano una minaccia crescente per gli operatori del settore, soprattutto per quelli di minori dimensioni. I primi 10 operatori di minimarket USA contano 28.336 punti vendita, la Kum & Go della famiglia Krause ne conta 394.
Nel riprendere la notizia, il principale quotidiano dell’Iowa, il Des Moines Register, ha indicato che nel corso degli anni il gruppo Krause si è sempre più spostato verso il settore immobiliare e prevede che gli eventuali proventi della vendita di Kum & Go (distributori di carburante con annesso minimarket) e di Solar Transport (trasporto carburanti) verrebbero investiti in tale ambito.
Siamo sicuri che alle Amministrazioni comunali di Parma e Collecchio e relativi contribuenti convenga partecipare a questa scommessa immobiliare?
In attesa di risposte dalle Giunte e dai Consigli comunali di Parma e Collecchio, chiediamo che si informino se le notizie avute a mezzo stampa internazionale siano confermate o meno dal soggetto proponente del progetto immobiliare del nuovo stadio Tardini e del progetto di ampliamento del centro sportivo di Collecchio (1) a seguito del recente acquisto di 254.000 metri quadri di terreni (da privati e dal Comune di Collecchio) nell’area rurale circostante all’insediamento di proprietà del club di calcio.
Considerando che per garantire la continuità aziendale della società Parma Calcio 1913 e scongiurare il fallimento è necessaria e urgente una ricapitalizzazione di oltre € 100 milioni per ripianare le perdite del 2022 e ridurre l’indebitamento del club, non è il caso che le rispettive Amministrazioni comunali di Parma e Collecchio verifichino l’attendibilità di quanto riportato da Reuters e Des Moines Register e ne discutano in sede di Giunta e di Consiglio comunale?