I documenti chiave per stabilire la reale sostenibilità dell’operazione Tardini e su chi ricadranno gli oneri e i rischi economici tra l’ente pubblico (cioè i cittadini) e il privato
Trattandosi NON di un’iniziativa privata — come quella degli stadi di Udine (Bluenergy), Frosinone (Benito Stirpe) e Bergamo (Gewiss) — ma di un appalto in partenariato pubblico privato in finanza di progetto, il maggiore della città ducale dal dopoguerra, questi sono i documenti chiave per stabilire la reale sostenibilità dell’operazione Tardini e su chi ricadranno gli oneri e i rischi economici tra l’ente pubblico concedente (cioè i cittadini di Parma) e il privato concessionario:
- Il PIANO ECONOMICO FINANZIARIO (PEF) di cui deve essere rigorosamente provata la sostenibilità. Attenzione! Se l’ente pubblico in Conferenza dei servizi approva un PEF irrealistico o non sostenibile rimarrà obbligato contrattualmente per tutta la durata della concessione a contribuire a ripianare la gestione del privato concessionario (la c.d. clausola del “riequilibrio”) sulla base dei valori che ha approvato.
- La MATRICE DEI RISCHI, che individua i rischi economici e li suddivide tra quelli a carico del privato concessionario e quelli a carico dell’ente pubblico concedente.
- La CONVENZIONE, cioè il contratto generale che regola i rapporti e le obbligazioni tra l’ente pubblico e il privato nell’ambito della concessione per tutta la sua durata.
Come mai proprio questi tre documenti obbligatori mancano nell’elenco degli elaborati del Progetto Definitivo pubblicato dal Comune di Parma?
Ma allora, come mai proprio questi tre documenti essenziali, che le norme del Codice dei contratti pubblici, la magistratura Amministrativa (TAR, Consiglio di Stato), la Corte dei Conti e l’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) definiscono obbligatori, non si trovano nell’Elenco Elaborati del Progetto Definitivo (una lista di ben 716 documenti) pubblicato sul sito web del Comune di Parma alla pagina dedicata al progetto del nuovo Stadio Tardini?
Come mai nessun esponente della Giunta e del Consiglio Comunale di Parma ha chiesto conto di questa grave e illegittima lacuna documentale?
Come mai nessun esponente della Giunta e del Consiglio Comunale di Parma ha chiesto conto di questa grave e illegittima lacuna documentale che viola le norme del Codice dei contratti pubblici (D.Lgs. n. 36/2023) e del principio di trasparenza dell’azione delle pubbliche Amministrazioni (Legge n. 15/2015)? Perché le redazioni della stampa locale tacciono?